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Dal 2035 alle auto termiche: ma l’Italia chiede un rinvio

Un provvedimento approvato in sede europea e contenuto nel pacchetto “Fit for 55” prevede una riduzione graduale delle emissioni nocive dei veicoli, fino ad arrivare alla riduzione del 100%. In base a esso, dovrebbe entrare in vigore fra dieci anni il divieto di commercializzazione (non di circolazione) di nuove autovetture a benzina, diesel, Gpl, metano e ibride.
Dunque, a partire dal 2035 le auto a motore termico non potranno più essere vendute nei Paesi dell’Unione Europa. Tuttavia, alcuni Stati - tra cui l’Italia - non sono d’accordo sullo stop di questi propulsori, ribadendo la necessità di modificare la misura.
Il Governo italiano ha dichiarato più volte di sostenere lo sviluppo dei veicoli elettrici, ma ritiene che quest’ultimi non devono essere l'unica alternativa possibile. Per questo motivo, il Ministro per le Imprese, Adolfo Urso, ha chiesto al Consiglio Competitività dell’Unione Europea di anticipare dal 2026 al 2025 la revisione del regolamento sulle emissioni di anidride carbonica dei veicoli leggeri (che valuta anche l'introduzione dei carburanti sintetici) e di posticipare la data di entrata in vigore del divieto di vendita delle auto termiche.
Tra gli argomenti che danno forza a queste richieste, ci sono l'impatto che queste disposizioni possono avere sul tessuto produttivo del comparto e la scarsa incidenza delle disposizioni europee rispetto a quanto avviene nel resto del mondo.

04/10/2024